martedì 24 gennaio 2017

GIUSEPPE TROCCOLI
"Good boy"
Benvenuti amici lettori di Bagonchiarte, oggi saremo in compagnia di Giuseppe Troccoli aka Nino, un bravissimo artista che dietro la sua timidezza cela un vulcano di idee e di colori.
-Ciao Giuseppe
-Ciao Walter andiamo alla bocciofila?
-No, ho la Vespa rotta, andremo a piedi in un altro bel posto, ti fidi di me?
-Veramente no.
Non mi rimane di fargli indossare il braccialetto della fantasia pure a lui, amici lettori lo faccio anche per voi e lo obbligheremo a seguirci.
-Giuseppe andiamo da quella parte.
L'ingresso è una porta stile Mondrian entriamo e ci troviamo avvolti da profumi e da musica dialettale.
-Walter ma dove ci troviamo?
-In una spa molto pittoresca,
-Pittoresca?
-Beh, sì ci sono diverse piscine con l'acqua ognuna di colore diverso, tu quale preferiresti?
-Quella viola anche quella arancione non sarebbe male dai tuffiamoci in quella ocra.
-Bene andiamo..ah dimenticavo dobbiamo spogliarci.
-Oh certo per entrare in acqua.
-Sì ma tutti nudi.
-Tutti nudi?
-Sì ma tanto non ci vede nessuno.
-Ma sei sicuro?
-Ma certo hai mai visto delle parole nude senza mutande?
-Hai ragione
E così io e Giuseppe Troccoli nudi come mamma cjà fatto ci immergiamo nell'acqua di colore ocra dopo aver posizionato la sua opera di fronte a noi.
-Walter ma sei te che fai le bollicine?
-Sì mi è scappata ma tanto pure questa è a colori dai, dai, vediamo la tua opera che andremo a descrivere.
L'opera è "Good boy" acrilico e materia varia su cartone nel formato 50X50.
Giuseppe sai perchè sei un bravo artista?
-Dimmi.
-Perchè esternamente sei il tipo bravo ragazzo che cede il posto sull'autobus agli anziani, sei la persona che se tamponato in auto senza subire danni non chiedi subito il cid e con un sorriso mandi via l'automobilista tamponatore, insomma sei da esempio per tutti, ecco hai quella sensibilità dentro di te per la quale puoi considerarti un artista vero che nelle opere che realizzi ci fai vedere tanta poesia ed emozioni utilizzando forme spontanee con colori assai brillanti e questo fà di te un artista molto originale.
-Sai perchè ho scelto quest'opera?
-E già perchè?
-E' come te, appunto molto originale, è un formato verticale diviso in due parti sei stato così entusiasta di rappresentare Good boy che per la gioia e per la fretta di metterti al lavoro hai riciclato un altra opera dalla quale fai intravedere qualcosa  ma non importa quello che conta è la tua emozione che manifesti rappresentando un cane simpatico, l'originalità stà nel fatto che l'animale sembra schiacciato, una forma piatta ma in realtà sembra tridimensionale è una bellissima ed immediata forma dipinta nell'atto di saltarti addosso per farti le feste che solo il cane amico fedele può fare all'uomo, la coda scodinzola di gioia sembra tutto piatto ma in realtà tenetevi pronti ad essere simpaticamente slinguaggiati da good boy perchè nel modo come l'hai dipinta sembra proprio che a momenti ti salterà in braccio, altra considerazione, ho notato che hai usato pochi colori ma dosati bene in maniera instintiva dal tratto veloce ma deciso che poi è un pò la tua caratteristica tecnica ben definita, sei bravo anche per questo...non ho capito bene il lato alla destra del cane, sono strisce sovrapposte in giallo, forse doveva essere una coperta?Mah dai ci stà bene lo stesso.
-Veramente su quel lato volevo fare un gatto ma poi ci ho ripensato.
-Giuseppe ma ora vedo che anche te fai le bollicine a colori.
-Chi io?Nooo!
-Ho capito, dai usciamo dall'acqua ti offro un cioccolato caldo al ragù.
-Dobbiamo rivestirci
-Ma no, tanto non ci vede nessuno.
-Oddio Walter sei matto?
-E vabbè se proprio insisti, dai mettiamoci quello smoking in bianco lì sulla sedia.
Amici lettori di Bagonchiarte io e Giuseppe Troccoli con indosso un abito molto chic ce ne andiamo a prendere un cioccolato caldo al ragù, vi ringraziamo di essere stati insieme a Good boy in nostra compagnia, vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo artista, se qualcuno vuole fare un tuffo in piscina ricordatevi prima di togliervi tutto, tutto, tanto nessuno vedrà anche voi eh!

domenica 15 gennaio 2017

Buongiorno amici lettori, il prossimo post questa volta non sarà la descrizione di un opera relativa ad un artista ma sarà ben altro, tutto iniziò con una telefonata..drin,drin.."Ciao Walter sono Pablo Picasso"..beh, avete capito bene proprio lui..."Walter io leggo sempre i tuoi articoli dedicati all'arte e devo dirti che sei proprio un gran cazzaro, ma no come la Terry, no,no, proprio un gran cazzaro ma sono anche sicuro che scrivi con la mano destra di Dio quindi vorrei rilasciarti un intervista".."Pablo per me sarebbe un grande onore".."Bene incontriamoci domani"..click...e così mi incontrai con Pablo Picasso e quello che ora leggerete è il risultato di quell'incontro.

INTERVISTA CON L'ARTISTA
PABLO PICASSO
di Walter Festuccia

Sono le 8,30 e stò aspettando un amico, la mia Vespetta verde pistacchio è pronta prima gli offrirò un caffè caldo e poi già sò che l'intervista non sarà seriosa, formale e noiosa, eccolo lo vedo l'artista che arriva è lui Pablo Picasso.
-Ciao Pablo
-Ciao Walter
-Dai mettiti il casco che andiamo a prendere il caffè
-Sì ma guido io
Ho paura, ha lo sguardo arcigno è meglio non dirgli di no
-Và bene ma vai piano ho le slick che non vanno subito in
 temperatura.
Broooommmm!!!
Per fortuna tutto fila liscio ma la prossima volta prendo la 500!!
-Pablo se tu non avessi fatto l'artista che cosa avresti
 fatto nella tua vita?
-Bueno bella domanda, sarei stato indeciso fra il poliziotto e il barman, due occupazioni per stare a contatto con la gente, logicamente ho lasciato fare al destino.
 Passano due belle ragazze e Pablo le guarda.
-Pablo, la bellezza è migliore della bruttezza
-Claro è questione di sensibilità. la vita è affascinante
 spettacolare e l'umanità ha la fortuna di vivere
 circondata da cose belle.
-Pablo tocchiamo un tasto dolente la bruttezza comunque è
 sempre presente.
-Diablo! E noi dobbiamo separare la bruttezza naturale da
 quella costruita egoisticamente dalle mani dell'uomo.
-Quando hai realizzato Guernica eri molto incazzato?
-No di più, guardami bene in faccia, tocca quì, stringi
 senza paura di farmi male.
Mi prende la mano con decisione e mi fà toccare il bicipite sinistro.
-Ero una furia, realizzai quel dipinto spinto da una forza
 interiore bestiale, ogni segno di pennello un fendente
 contro l'assurdità della guerra.
-Purtroppo la gente non ha capito la lezione e gli eserciti
 giocano ancora alla guerra.
-Cabrones!...Barman mi porti una gazzosa...cabrones tutti!
-Ma proprio tutti?
-Sì tutti cabrones!!
Pablo sorseggia la gazzosa e lascia sfogare la sua ira.
-Hai avuto un sacco di storie amorose?
non posso fare a meno di chiederglielo, mi fà un gesto affermativo socchiudendo gli occhi.
-Piacevo mucho alle donne, le fulminavo con lo sguardo!
-E con la musica come la mettiamo?
-Lavoravo troppo però mi piaceva, oh sì se mi piaceva se
 fossi stato di quest'epoca mi sarebbero piaciuti i Beatles
 un pò rock, un pò romantici anche se non lo davano a
 vedere erano muy loco come me.
-Hai girato il mondo
-Oh sì ma potevo fare di più è stata una lunga strada, sai
 a volte mi sono sentito padrone del mondo ma alla fine ti
 rendi conto che non conti un cazzo!
Dice proprio così.
-Ma non ho rimpianti la mia arte è stato un linguaggio
 universale, mi sono divertito e anche se lotti una vita
 per assaporare i piaceri della vita, godi della poesia ma
 poi rimani solo una pedina sulla scacchiera della vita, ma
 cazzo se vale la pena di vivere!El corazòn quando è
 sincero ti fà vedere la luce dell'esistenza!
-Ti sarebbe piaciuto essere un futurista?
-No amigo, i futuristi troppo sognatori e spericolati,
 la velocità? La modernità? Il mito dell'uomo dominatore
 della terra, del cielo?No amigo mi tengo stretta la
 poesia.
-Periodo rosa?
-Eh già, io ho visto quello che gli altri non potevano
 vedere e sono stato contento di averlo dipinto, ragazzo
 chiedimi di Dalì.
-Pablo che ne pensi di Dalì?
-Hhaahahah sono contento che gli ho fregato un sacco di
 donne, lo battevo sempre sul tempo ma lo stimavo e lui
 stimava me, gran furbacchione, con un opera di piccolo
 formato ha oltrepassato la barriera del tempo ed è
 diventato immortale...ragazzo ora dobbiamo andare hai
 portato i soldi per pagare il conto qui al bar?
Apro il portafoglio, ho cinque euro, non ve lo avevamo detto ma mentre parlavamo abbiamo consumato quattro caffè, cinque ciambelle zuccherate, un scatola di sigari toscani, una sambuca e una gazzosa.
-Hahahah...dai ragazzo andiamo via.
-senza pagare?
-E' claro, metti in moto la Vespa, io salto al volo e via.
Vroooommm!!

giovedì 12 gennaio 2017


"Tramonto" di EMANUELE GABELLINI
Bentornati amici Bagonchi, oggi saremo in compagnia dell'artista Emanuele Gabellini, un giovane grafico, un illustratore ancora un esempio con il quale disegnando a mano libera si possa realizzare della buona arte, una buona arte che non ripaga il nostro amico artista  poichè stà tentando in tutti i modi di vendere le sue opere senza purtroppo riuscirci, le ha provate di tutte, perfino mettendosi agli angoli delle strade tenendo in braccio da un lato le sue opere dall'altro un finto cane di peluche ha rimediato pochi spiccioli e nulla più e così ora per sbarcare il lunario Emanuele lavora al mercato di via 17 giugno 20101 ove alla sua bancarella vende frutta già pelata, verdure in pasticche e prosciutti,salami e formaggi finti e stock di pedalini bucati ottimi per l'estate, quindi amici Bagonchi oggi eccomi quà nel tentativo di aiutare a vendere le opere del nostro amico artista Emanuele Gabellini.Per attirare l'attenzione dei visitatori del mercato ci siamo vestiti, io tutto di giallo, Emanuele tutto di rosso e ora incrociamo le dita!
-Venghino, signori e signore, venghino da questa parte oggi abbiamo robba bella e colorata, questa è arte originale di un grande artista, arte giusta per tutti i gusti a tutti i costi, avvicinatevi con fiducia è arrivato l'arrotino..emh,emh! Scusatemi vi presento l'artista Emanuele Gabellini e la prima opera che andrò a mostrarvi sarà "Tramonto" realizzata su carta con ecoline  e pennino nel formato 18X24 con quest'opera Emanuele ha scelto la via più difficile, ma sì, rappresentando un tramonto con i suo colori rosso, giallo arancio a sfumare nel nero della sera avrebbe fatto la cosa più normale e ad effetto avrebbe attirato maggiormente l'attenzione e invece lui no, lui è un vero artista e ha scelto l'idea più originale, un sole con i suoi raggi tiepidi sotto un cielo verde ma di un verde nettamente verde, e in primo piano la collina con le case abbarbicate fra stretti vicoli, sopra la collina tre grandi alberi spogli è il tramonto autunnale su un enorme prato tutto è di colore beige, avana fra chiaro, scuro questa è poesia non è facile ruffianeria fatta ad arte ma sentimento espresso con talento e il verde luce del cielo ti illumina la mente...la gente intorno è rimasta estasiata dal racconto ma nonostante tutto si allontana dal banco, tutti vanno via meno che uno, un tizio che rimane a guardare tutte le opere di Emanuele Gabellini ed a un certo punto ci fece dei gesti eloquenti come a vedere più da vicino le opere, era una figura che mi sembrava di conoscere ma non ricordavo dove avessi già visto questo personaggio, insomma stà di fatto che mostrò interesse per acquistare tutte le opere, noi logicamente gliele porgemmo il tizio ci mise in mano un sacchetto prese le opere del Gabellini e andò via noi prendemmo al volo il malloppo non era mica il caso di fare gli schizzinosi.
-Eta Beta!!!!...Ecco dove lo avevo visto!!!..Era Eta Beta!!
-Hai ragione proprio lui, abbiamo venduto le opere ad un fumetto!!
-Ho il terribile sospetto di sapere con che cosa ci avrà pagato!
Svuotammo il sacchetto e trovammo un mucchio di palline di naftalina.
-Naftalina...palline di naftalina!
E vabbè sempre meglio di un assegno scoperto e poi dai vedi il lato positivo magari regalerà le tue opere a Topolino! Emanuele hai altre opere da vendere?
-Sì
-Dai riproviamo domani magari saremo più fortunati, signore e signori dal mercato di Via 17 Giugno 2001 è tutto io e Emanuele Gabellini vi salutiamo vi ringraziamo e vi aspettiamo al prossimo artista.....a qualcuno serve della naftalina?

mercoledì 11 gennaio 2017

"Il sognatore" di BARBARA RACIOPPI

Amici lettori, amici appassionati d'arte e degli artisti sconosciuti ma bravi, amici Bagonchi eccoci qui per un nuovo appuntamento mi trovo in via Bonalaprima e stò aspettando Barbara Racioppi un artista dalle mani d'oro che fà del disegno a mano libera il suo linguaggio, in quest'epoca iper tecnologica la manualità di Barbara è la testimonianza di cose fatte ancora con le sole mani e sotto la sua femminilità affascinante si cela un cuore e un modo di vedere l'arte come un autentico artigiano, colui che non ha paura di sporcarsi le mani e mette al primo posto la passione per il suo lavoro, eccola che arriva.
-Ciao Walter.
-Ciao Barbara hai portato la tua opera?
-Sì certo.
-Dai che entriamo.
Ci troviamo fuori di un fabbricato anonimo.
-Ma Walter dove mi hai portato? Qui c'è scritto "Bocciofila Forti e
 tenaci!!"
-Oh sì, coraggio entriamo che li dentro si stà caldi.
-Ma Walter non è giusto, Michela Marchetti l'hai portata su Marte!
-Barbara hai presente il Colosseo con i gladiatori? Hai presente la plaza de toros? Beh qui troverai la stessa atmosfera, dai entriamo e non ti pentirai.
Barbara non è convinta ma mi segue, all'interno della bocciofila vediamo gente varia dall'età media 70anni che si sfida a bocce in partite infuocate il clima è di lotta rovente dove non si fanno feriti e prigionieri ma io e Barbara ci metteremo da una parte a distanza di sicurezza dalla bolgia e parleremo della sua opera "IL SOGNATORE" è stato realizzato da Barbara con china e acrilico su carta nel formato 30X40 in questo lavoro lo specchio posto al centro dell'opera è il protagonista che spara verso l'esterno una massa astratta di colori, il giallo, il rosso l'arancio, il lilla, il violetto toni accesi e felici che si materializzano in un sogno e il giovane dormiente può viverli, sentirli entro di se come a toccarli, i colori armoniosi sono il sogno brillante che al risveglio ti darà la conferma che la vita non è statica, non può essere ancorata al passato, verrà il momento che ognuno di noi deve mettersi di fronte allo specchio e vedere il proprio io autentico ma non è facile la vita è una continua lotta con se stessi e contro le proprie paure che ci assalgono e che si creda oppure no arriva in nostro soccorso il sogno, la notte porta consiglio e il giorno dopo potremo vedere i colori all'orizzonte e il sognatore di Barbara Racioppi quando si desterà avrà più chiaro il suo destino.
Intanto alle nostre spalle un gruppetto di anziani a nostra insaputa aveva assistito alla disamina dell'opera di Barbara.
-Signorì ma lo sà che stò quadro è proprio bello? Guarda cjà quarcosa che nun zò manco io come a dittelo, n'zomma a me me piace!
-La ringrazio per il complimento
Anche il resto del gruppo ha vari gesti approvazione e sommergono di fraterne pacche sulle spalle la nostra amica artista.
-Barbara dai facciamoci un selfie con tuoi fan!
E così amici Bagonchi con un selfie insieme al sognatore di Barbara Racioppi e ai nostri amici della bocciofila vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo artista che sarà ancora un illustratore bravo ma sconosciuto.

domenica 8 gennaio 2017

"Le parole vestono i silenzi" di MICHELA MARCHETTI
Amici lettori di Bagonchiarte bentornati oggi saremo in diretta per voi gnentepopodimenochè..dal pianeta Marte, beh avete capito bene in questo momento mi trovo sul pianeta rosso in attesa che arrivi l'artista Michela Marchetti in veste di fotografa e autrice del libro "Le parole vestono i silenzi", vi state chiedendo come faccio ad essere qui nella galassia? Ma è lapalissiano, sono arrivato con il teletrasporto che non è lo stesso di Star trek ma  un semplice telecomando sul quale  basta pigiare il tastino predisposto e sarete teletrasportati ovunque, mi raccomando non fate confusione con i pulsantini perchè per errore potreste trovarvi in qualche talk show nostrano, eccola la vedo stà arrivando, signore e signori Michela Marchetti qui per noi sul pianeta Marte.
-Ciao Michela
-Ciao Walter
-Non mi chiedere perchè ti ho invitato sul pianeta rosso.
-Già perchè siamo qui?
-Hahahaha siamo privilegiati sai in quanti vorrebbero essere qui?
-Ma intorno a noi non si vede nulla
-Eppure stanno spendendo un sacco di soldi per le missioni spaziali.
-E già quando basterebbe un semplice telecomando usato....Michela
 veniamo a noi, sei l'autrice di questo libro e la fotografia in copertina è
 opera tua, inizio a farti i complimenti per la foto in B/N dove una affascinante ragazza con in testa un copricapo calato sugli occhi  con l'indice puntato sul naso come a dire "Shhhh silenzio facciamo parlare le parole stampate sulle pagine del libro" è un immagine molto fashion.
-Sì ti confesso che per me è stata una grande soddisfazione pubblicare questo libro con la ArduinoSacco editore.
-Puoi parlarci del tuo libro?
-Oh si certo, chiunque lo leggerà si troverà in viaggio in un mondo di emozioni fra storie narrate con naturalezza senza fronzoli, senza sotterfugi, senza scorciatoie dialettiche, volevo avere il piacere di prendere per mano il lettore e farlo sentire bambino insieme a me, il modo migliore per affrontare le vicende umane fra prosa e poesia, già proprio la poesia che manca sempre di più intorno a noi, i freddi silenzi alimentano malinconie e rimpianti e tutti noi dovremmo lasciare la libertà alla parola di esprimersi dai nostri cuori.
-Michela complimenti il tuo libro sicuramente scioglie i sentimenti e i lettori non si annoieranno avrai senz'altro successo.
-Ti ringrazio vorrei tanto che chi leggesse le mie parole si emozionasse e aprisse una finestra di dialogo con me.
-Intendi come fossero amici.
-Sì mi piace avere con il lettore un rapporto di amicizia come il prendere un caffè o un the insieme e parlare di storie.
-Sì questa è una buona idea ti andrebbe di continuare a parlare di fronte a una bella tazza di cioccolato caldo?
-Ohhhh sìììì...ma quà mi sà che non troveremo neanche un bicchiere d'acqua.
-Beh sì forse fra un millennio...dai torniamo sulla terra, sarà ma a me stò Marte non piace per gnente.
-Walter hai ragione non si vede neanche l'ombra di un fiorellino.
-Dai schiaccia il pulsantino.
Amici Bagonchi noi andiamo a prenderci un cioccolato caldo la prossima volta vedremo Marte in cartolina, io e Michela vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo artista.
 Garbatella "Persiane che ridono"
di SERGIO SECHI
Oggi amici Bagonchi incontrerò una persona che se lo incrociaste per strada penserete che Sergio sia un banchiere, un professore supplente, un commesso di un banco di via Sannio, un turista, tutto meno che un artista e invece Sergio Sechi è un bravo fotografo, anzi un bravissimo fotografo e sapete perchè? Perchè il suo è un "essere" artista non un "sentirsi" artista e c'è molta differenza fra l'essere e fra il sentirsi, gli ho dato appuntamento al Luna park dell'Eur di Roma, eccolo che arriva.
-Ciao Walter
-Ciao Sergio, hai portato la foto?
-sì eccola.
-Bene, dai entriamo al Luna park per parlare della tua opera ti porterò in
 alto.
-In alto?
-Sì andremo sulla ruota panoramica
Sergio è obbligato a seguirmi, gli ho messo al polso il braccialetto della fantasia, prendiamo posto e la ruota inizia a girare, si alza lenta, gira lenta, intanto ci alziamo e il nostro punto di vista diventa interessante.
-Sai perchè ho scelto questa foto?
-Boh?
-Perchè è geniale, mi ha colpito subito ci sono tanti motivi perchè questa tua opera sia molto interessante, come ti ho presentato prima, tu "sei" un artista, non ti "Senti" un artista quindi  inquadrando con la tua macchina quella facciata non hai pensato all'estetica ma al calore che quei panni stesi emanavano sull'intonaco, quasi tutte le persiane erano chiuse in quel  momento e quei colori pastello disposti casualmente ma perfettamente intonati davano vita a tutto il palazzo, e tu hai colto il sentimento più che la facile immagine, ti dirò di più le vedi le due persiane chiuse fra il filo dei panni?
-Sì
-Riesci a vedere il filo che sotto il peso dei panni si piega a semicerchio?
-Beh, sì
-Ok ora l'ultimo dettaglio guarda l'ombra proiettata sulla parete.
-La vedo.
-Cogliendo quell'attimo sai che hai fatto attraverso la tua arte?
-Dimmelo tu.
-Hai animato un palazzo popolare in quel momento addormentato, le vedi le le persiane che ridono?Sono gli occhi mentre i panni stesi sono il naso e l'ombra proiettata è la bocca che ride, la facciata intonacata di vecchio si anima e attraverso la tua immagine dà voce alla gente del palazzo, ti sembra di sentire le donne che strillano ai ragazzini di smettere di giocare al pallone, non senti la musica che esce a palla dalle finestre?  E poi gli odori, i profumi il sugo che bolle nelle pentole giovani che pomiciano per le scale sono la vita che  scorre nel palazzo nel proprio animo il piacere di vivere mentre le persiane ridono.
-Me cojoni, me sà che cjai ragione!
-In quel momento anche tu te ne eri accorto ma la tua era una sensazione profonda del tuo inconscio  ti eri fuso con il soggetto della tua foto, una fusione di calore e colore, in quel momento non avvertivi altro intorno  a te e tutto questo perche sei un artista e così da una semplice immagine apparentemente impregnata di solitudine hai creato un tourbillon di suoni e colori e tutto quello che non si vede lo possiamo immaginare.
-Walter mi gira la testa
-Sergio pensi che ho esagerato con le parole?
-Ma no il fatto è che abbiamo fatto un sacco di giri su questa ruota panoramica.
-Ah, beh parlando parlando il tempo è passato, ok scendiamo.
L'uomo alla cassa al nostro arrivo ci guarda e....
-Bene signori, avete fatto 48 giri sono un totale di 350 euro
-Walter ma noi non l'abbiamo!
-Sergio, tranquillo vieni dammi il braccialetto della fantasia, ora mi raccomando distrai il cassiere.
-Ah e come?
-Canta una canzone Napoletana
Il tempo che Sergio intona Malafemmena e io ho messo il bracciale della fantasia al cassiere.
-Che bello vedo tutto armonioso, Picasso mi abbraccia, vedo Mina che canta per me e mi invita a ballare, sono vestito di colori sgargianti che bel regalo che mi avete fatto, potete andare offre la ditta.
-Sergio hai visto che miracoli che fà la fantasia?
-Bella storia! Walter vuoi un passaggio in bicicletta?
Perchè no? E pedalando in bicicletta Sergio Sechi e Walter Fest vi salutano, au revoir amici Bagonchi e non dimenticate che senza la fantasia in salita non si pedala!

                                                                                     

venerdì 6 gennaio 2017


"Così come si è" di Cecilia Bossi
Bentornati..wow felice di scrivere ancora per voi, forse non sbaglio se vi dico che quotidianamente presi dal tran,tran rischiamo di perdere di vista la constatazione che l'arte in tutte le sue espressioni e manifestazioni è necessaria per la nostra esistenza e così oggi Walterfest vi descriverà l'opera di un artista Romana, stò andando a prendere Cecilia Bossi, stò in sella a una Harley Davidson (non mi ricordo il modello)

di colore celestiale, sulle cromature si rispecchia tutto un mondo, yes mi è stata messa a disposizione dal mio amico l'incastonatore di P.zza Lorenzini un motociclista Romano simpaticamente rude dal baffo bellicoso e con le mani dalla presa forte sulle manopole della bella Harley che nonostante l'apparenza è un fine talento dell'arte orafa. Eccomi quà con in testa il casco a scodella e gli occhialoni da motociclista anni '50 a tagliare il vento in sella alla motocicletta più bella del mondo...ho appena caricato a bordo Cecilia Bossi che si è infilata il casco rosa sopra la pettinatura color viola acerbo, impavida ride come una matta e egli scappa pure di cantare a squarciagola canzoni stonate, il tragitto è breve tra una curva, una frenata e una sgommata adesso è meglio che mettiamo i piedi a terra, entriamo alla Tevere Art Gallery  io e Cecilia Bossi l'artista che impasta i colori con gioia e passione, è un esempio di semplicità e creatività esplosiva, il suo sguardo è concentrato, la risata contagiosa non è più una giovincella eppure ha lo scatto artistico da centrometrista, lo giuro il giudizio non è di parte ma potrebbe, per rimanere in tema sportivo, dare una pista a tanti pischelli rampanti. Ecco lì attaccata alla parete di fondo della TAG la sua opera intitolata " Così come si è" Cecilia l'ha realizzata nel 2015 nel formato 100X100 su una tela vecchia stampata e riciclata usando una tecnica mista come una donna saggia e pratica che sà dare valore alle cose non spreca nulla ogni cosa può essere materia e trasformata in arte da lei donna libera nella testa e nelle azioni di lavoro, cosa c'è di più bello della libertà? Ecco io in quest'opera vedo Cecilia che godendo della propria libertà espressiva dialoga con la materia, impasta con amore la tinta che rende spessa la tela e vivo il colore anche dopo qualche naturale imperfezione e casuali colature tutto parla di libertà, dalla spennellata di nero in primo piano sfugge il rosso a semicerchio che si fonde con un atmosfera ocra, avana, grigio sfumato, parti di cartone sembrano fermare il movimento ma solo in apparenza perchè Cecilia come a terminare l'opera soddisfatta cola a caso la finitura del barattolo di tinta, da sotto affiorano cenni di verde che equilibriano la tensione cromatica, il verde dei prati, delle foreste colore riposante per gli occhi e per la mente, l'opera è terminata l'informale di Cecilia bossi è grande è così musicale immaginare una parola in lingua Inglese "Freedom" e ora immagino Cecilia al termine del lavoro eseguito sedersi su una sedia impagliata di fronte al tramonto da favola a chiacchierare a ridere a fumare a parlare inarcando con energia le spalle esili ma forti, Cecilia adesso è ora di salutare gli amici del TAG e di riportare la Harley all'incastonatore però questa volta, Bossi Cecilia guidi tu! Walter Fest, Cecilia Bossi gli amici della Tevere Art Gallery vi salutano e ci vediamo al prossimo artista, vroooooommm!!
"Alla ricerca del giallo fra i frantumi d'Italia" di Maria Teresa Cazzaro
Comincia oggi questa mia avventura artistica, sono Walter Festuccia in arte Walter Fest all'interno di questo spazio parlerò d'arte, descriverò di volta in volta le opere di artisti artisti sconosciuti, vagamente noti che siano giovani o meno non ha importanza, fra quest'ultimi cercherò artisti dal talento innato, gente che abbia passione senza puzza sotto al naso, con il cuore, la testa e con le mani dalle quali sprigionino energia creativa, descriverò le loro opere e lo farà al mio meglio per metterli in vetrina, ma vi avverto in questa mia rubrica la fantasia è di casa eh! Partirò dal Nord, ho preso in prestito la Smart gialla di Mario il mio consulente artistico, che più in là vi presenterò, andrò a prendere Maria Teresa Cazzaro in arte Terry, non è un caso se sono alla guida della Smart di Mario che è completamente giallo dripping, anche i pneumatici sono in tinta, questa simpatica autovettura è dotata di sedili in moplen memory, il tettino è un pannello solare che alimenta il giradischi a 45 giri e la caffettiera elettrica, la Smart è tutta colorata e lo ammetto mi pavoneggio un pò vedendo le auto incolonnate nel traffico tutte di colore , grigio, argento, nero fumo, insomma una tristezza, per bacco la vita è a colori e la Smart di Mario è uno spettacolo!
Incontrerò Terry un artista Veneta che nonostante gli occhiali e la pettinatura bianco laminato ha gli occhi, lo sguardo e il sorriso da ragazzina e vive il suo essere artista con estrema naturalezza, le sue mani e la sua fantasia sono sempre in movimento ha sempre qualcosa da inventare e sogni da inseguire che si materializzano nelle sue opere cromaticamente intense, eccola puntuale come un orologio Finlandese.
-Ciao Terry
-Ciao Walter
-Prego accomodati e versati del caffè, vuoi sentire un pò di musica a 45 giri?
-Bella questa macchina!
-E' la Smart di Mario, bene fra pochi minuti siamo dal nostro sponsor Franco Bellosguardo nel suo negozio troveremo la tua opera che andremo a descrivere - parcheggiamo comodamente grazie al sistema "park drin.drin"eccoci entrare nel negozio del nostro sponsor specializzato in fotografie usate, ebbene sì, esiste l'abbigliamento usato, il mobile usato, l'automobile usata e il nostro Franco Bellosguardo è leader mondiale della fotografia usata, quella giusta di ogni tipo per tutti i gusti a tutti i costi. Ok l'opera di Terry è di fronte a noi il titolo è "Alla ricerca del giallo tra i frantumi d'Italia" un opera su tela nel formato 100X70 realizzata con tecnica mista su tela, sviluppa in verticale e dal basso come  un ebollizione di emozione mista a rabbia la materia di colore rosso si espande verso l'alto a coinvolgere le bellezze artistiche Italiane purtroppo avvolte da una coltre di nebbia colorata, viola sfocati, blu cenere, grigio, nero, rossi sbiaditi, non c'è armonia nella frantumata bellezza artistica Italiana della nostraTerry che
 usando il suo linguaggio semplice nel suo astrattismo esprime rabbia e
 e confusione eppure Terry non vuole arrendersi nella sua natura c'è
 comunque una vena di ottimismo e allora trova il giallo come risorsa, come la luce, come la lampada di Picasso in Guernica, il giallo che fà luce  nella nebbia dell'assurdo e lega con un filo ciò che è frantumato in modo che l'intelletto vinca sempre sulla becera irrazionalità.
 Terry, questo è quello che la tua opera mi ha trasmesso, ora andiamoci a
 prendere un gelato al limone  tanto per rimanere in tema sul colore giallo eh!
 -Oh, sì Walter un qualcosa di dolce fà sempre bene!
-E così cari amici lettori con un bel gelato al limone vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo artista, per oggi Walter Fest e Maria Teresa Cazzaro vi ringraziano con un grande ciaooooo!!....e ricordatevi se volete amare l'arte sentitevi tutti Bagonchi!

L'idea di parlare e descrivere l'arte in maniera personale era in fermento nella mia testa già da diverso tempo.Sono Walter Festuccia in arte Walter Fest è da più di un nanno che sono ospite fra le pagine online di free-news.it con "L'arte da amare" ed ora grazie ad una simpatica e casuale circostanza ho aperto questo blog, vi state chiedendo chi sia Bagonchi? Vorreste sapere che significa bagonchi? Hahahaah al momento che decisi di dare il via il titolo doveva essere un altro ma era troppo lungo e poteva non essere adatto e così mentre pensavo ad un nuovo nome, come un lampo nella notte mi è ritornato in mente il suono di una parola pronunciata dalla mia amica artista Barbara Lalle che nel corso delle nostre frequentazioni alla TAG fucina di creatività Romana l'ho sentita pronunciare la parola "Bagonchi" ne rimasi sorpreso perchè per me "Bagonchi" suonava familiare, molto anni fà un vecchieto di mia conoscenza ripeteva spesso "Bagonchi" era un suo modo di dire "Oh, Bagonchi, daje Bagonchi" non gli chiesi mai il significato, mi faceva ridere tutto quà ora a distanza di molti anni Bagonchi è tornato è stato tutto così rapido che non chiesi neanche a Barbara Lalle del suo Bagonchi ma con un click ho scoperto che erano tutti Bagonchi i nani che si esibivano nei circhi negli anni fra la fine dell'800 e gli inizi del '900 erano i protagonisti dell'arte circense e della risata, ecco fatto Bagonchi arte sarebbe stato il titolo di questo blog, uno spazio dove parlare di arte in maniera seria ma non seriosa, non accademica, sarà arte per tutti senza distinzione, farò ridere, coinvolgerò artisti giovani e meno giovani, le loro opere tutto per godere dei colori senza indossare giacca e cravatta mettetevi comodi l'arte fà bene e avevo dimenticato di dire...allacciatevi le cinture di sicurezza ci sarà molta fantasia

Sabrina Genovesi "Autoritratto"

SABRINA GENOVESI "Autoritratto" Amici lettori di bagonchi arte vi eravate messi paura che vi avevo abbandonato vero? Hahahaha pe...